È italiano l’unico satellite europeo selezionato dalla NASA come parte del carico secondario della Exploration Mission 1 (EM-1). Il suo nome è ArgoMoon ed è un nano-satellite[1], grande quanto una scatola di scarpe, progettato da Argotec e coordinato dall’Agenzia Spaziale Italiana.
Exploration Mission 1 rappresenta il secondo volo di collaudo dell’Orion Multi-Purpose Crew Vehicle, il veicolo spaziale che sarà utilizzato in un prossimo futuro dagli astronauti per l’esplorazione degli asteroidi e di Marte. La NASA, infatti, ha avviato da tempo un programma che ha l’obiettivo di portare i primi esseri umani sul pianeta rosso entro 25 anni.
ArgoMoon, detto anche comunemente “drone spaziale”, si occuperà di raccogliere immagini che andranno a formare l’archivio storico della missione e testerà innovativi sistemi di comunicazione.
ArgoMoon viaggerà a bordo di Orion assieme ad altri 12 nano-satelliti, ognuno con compiti specifici ma tutti con lo scopo di preparare la strada a future missioni con equipaggio umano. Ad esempio, il nano-satellite americano Biosentinel porterà con sé alcuni lieviti per verificare come si comportino questi organismi esposti alle radiazioni cosmiche.
Abbiamo intervistato David Avino, managing director di Argotec[2], per capire quali siano le funzioni del piccolo e innovativo satellite.
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