È una notizia che circola da giorni: la città di Roma preda di una miriade di storni che mettono in crisi la viabilità cittadina dopo aver reso scivoloso il manto stradale con le loro deiezioni.
I numeri degli esemplari presenti a Roma forniti in questi giorni è variabile, così come le misure adottate per contrastare un fenomeno molto comune in tante metropoli del mondo.
Quanti sono gli storni che vivono a Roma e perché solo adesso costituiscono un problema?
Parliamo di un milione di esemplari. Lo storno è un animale molto adattabile e ha una serie di vantaggi a vivere in folti gruppi. Durante il giorno si reca nella campagne a cercare cibo e la notte torna in città, dove le temperature sono più alte, comportandosi come una sorta di pendolare al contrario.
In tutto il mondo è in corso una “guerra allo storno”, portata avanti con i metodi più bizzarri, dall’introduzione di alcuni falchi nell’ecosistema fino, addirittura, alla dinamite, utilizzata in Belgio.
Tuttavia è bene considerare soluzioni di altro tipo, inquadrando meglio il fenomeno, come ci ha spiegato Alessandro Montemaggiori, ornitologo dell’Università “La Sapienza” di Roma, in questa intervista:
Ma le soluzioni dovrebbero non farci rinunciare a un grande spettacolo. I foltissimi stormi di storni sul cielo di Roma, che compatti disegnano geometrie variabili e affascinanti, rappresentano uno spettacolo straordinario che non è sfuggito a molti documentaristi internazionali.
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